Attaccamento ed età adulta, coppia 09 Mag 2017

BY: admin

Psicologia

Comments: Nessun commento

L’importanza del caregiver nei primi anni di vita

La teoria dell’attaccamento, elaborata da Bowlby e sviluppata dagli studi successivi (in particolare da Mary Ainsworth), evidenzia l’importanza del legame che si instaura tra bambino e genitore – madre o padre – che se ne occupa in prima persona nella strutturazione dei modelli operativi interni, quegli schemi comportamentali che sostanziano in buona parte le relazioni.

La risposta data dal caregiver all’esigenza del bambino, creatura debole e indifesa, di ricevere cure, protezione e attenzioni condiziona profondamente lo stile di attaccamento dell’individuo per il resto della sua vita, andando ad informare tutti i successivi rapporti affettivi, in particolare i legami di coppia e quelli che si instauro tra genitore e figlio.

La capacità della figura di attaccamento primaria di comprendere e rispondere ai segnali del bambino consente a quest’ultimo di sviluppare un’affettività sana, correlata ad un’immagine positiva di sé stesso e ad un’idea di accettabilità delle proprie esigenze profonde che possono essere apertamente manifestate. In questo caso si parla di attaccamento sicuro: il bambino che riceve le giuste attenzioni matura un’immagine di sé come degno di amore e cure poiché la madre (o il padre) si dimostra disponibile e attenta, prendendo in seria considerazione i suoi bisogni.

È necessario osservare che Bowlby contraddiceva apertamente l’idea freudiana secondo la quale il legame madre-figlio è motivato principalmente dal bisogno fisiologico di nutrizione, sottolineando, invece, l’esigenza primaria e profonda di cura/rassicurazione alla base dell’attaccamento.

Attaccamento ed età adulta, coppia

L’indisponibilità della figura di attaccamento o un atteggiamento incoerente da parte sua determinano, invece, uno sviluppo atipico del legame di attaccamento che potrà essere, a seconda dei casi, ansioso/ambivalente, evitante o disorganizzato.

Effetto degli stili di attaccamento in età adulta

L’attaccamento sicuro nella vita adulta

Quel che si sperimenta a livello di attaccamento in età infantile e, in particolare, nei cruciali anni del primo sviluppo si ripercuote nella vita adulta. L’individuo che abbia sviluppato un attaccamento sicuro, grazie alla presenza costante e rassicurante del caregiver, da adulto si orienterà verso persone in grado di instaurare con lui relazioni sane, fondate sulla fiducia reciproca e prive di elementi ossessivi, tipici di situazioni affettive problematiche.

L’attaccamento sicuro permette all’individuo di creare legami duraturi in cui entrambi i partner sono in grado di dare e ricevere aiuto nei momenti di difficoltà. Il partner viene “scelto” in base alla sua capacità di confermare l’immagine di sé e dell’altro che si è creata in epoca infantile.

L’attaccamento ansioso nella vita adulta

attaccamento ed età adultaGli individui che hanno sviluppato un stile di attaccamento ansioso, invece, sono caratterizzati dalla necessità di continue conferme: costoro, infatti, sono stati oggetto di amore discontinuo da parte del proprio caregiver, dimostratosi volubile e presente a fasi alterne.

L’ansioso, quindi, è preda costante del timore di essere abbandonato, ha un’opinione molto negativa di sé ed è alla costante ricerca di rassicurazione attraverso la vicinanza e il contatto fisico. L’ansia di separazione comporta spesso gelosia, diffidenza e incapacità di dare fiducia all’altro, la tendenza a controllarlo e la degenerazione ossessiva del legame amoroso, che può sfociare spesso in violenza agita da parte del partner.

L’adulto con attaccamento ansioso, inoltre, manifesta un approccio ambivalente alla sessualità. Ossessionato dal desiderio di sentirsi amato e protetto, concepisce il sesso come uno strumento per sentirsi più vicino al partner e lo usa per compensare il proprio bisogno di attaccamento. Questo, però, non consente loro di vivere serenamente l’approccio e il rapporto sessuale, di rilassarsi e vivere pienamente il contatto con l’altro.

L’attaccamento evitante nella vita adulta

L’attaccamento evitante deriva dall’esperienza infantile di un genitore distante, tendente ad ignorare o addirittura a rifiuta le richieste di attenzioni del bambino. Un simile atteggiamento da parte del caregiver condiziona pesantemente la definizione dell’immagine di sé del fanciullo, che si vedrà come incapace di suscitare amore e risposte positive e affettuose da parte dell’altro, lasciato a sé stesso.

L’interiorizzazione di un simile modello induce l’individuo a non lasciarsi coinvolgere emotivamente dalle relazioni amorose, sinonimo di rifiuto e delusione.

L’adulto con attaccamento evitante ha maggior difficoltà a innamorarsi e a portare avanti relazioni stabili e durature nel tempo. Freddezza e distacco rappresentano uno schermo protettivo inconsapevole contro il pericolo dell’ennesimo rifiuto, un blocco preventivo dell’emozionalità che viene repressa che comporta evidenti difficoltà relazionali.

Si preferiscono, dunque, relazioni superficiali e si manifesta disagio nei confronti dell’intimità, che non viene ricercata.

attaccamento ed età adulta coppia che litiga

L’attaccamento disorganizzato nella vita adulta

In ultimo l’attaccamento disorganizzato è tipico di coloro che durante l’infanzia abbiano vissuto sulla propria pelle i traumi e le disregolazioni emotive di una figura di attaccamento primaria non soltanto incapace di accudire il bambino, ma fonte per lui di timore.

Un attaccamento disorganizzato si associa spesso a storie di abusi, maltrattamenti, violenze e ad una condizione di profonda deprivazione: bambini esposti ad un clima di questo tipo sviluppano comportamenti contraddittori come il pianto mentre si avvicinano al genitore.

Una simile esperienza incide profondamente sullo sviluppo della personalità del bambino che, in età adulta, potrà manifestare un disturbo borderline, caratterizzato da una forte instabilità emotiva e continue oscillazioni del tono affettivo. Un individuo con attaccamento disorganizzato può manifestare la tendenza a creare legami tossici al limite del patologico, spesso violenti e di tipo sado-masochistico.

La psicoterapia può rappresentare un valido aiuto per rielaborare l’esperienza vissuta e risolvere conflitti e difficoltà emotive generati dal particolare stile di attaccamento sviluppato in età infantile. La scoperta di sé e la comprensione intima del proprio passato rappresentano, infatti, la via privilegiata per alleviare la sofferenza.

 

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi.